Description

Kit Fotocamera Pentacon Six TL con Obiettivo Carl Zeiss Jena 80mm f/2.8 + vetrino aggiuntivo Fresnel + Stigmometro

STORIA PENTACON SIX
Il primo modello della serie, costruita dalla società KW (la stessa che aveva costruito la PRAKTINA), si
chiamava PRAKTISIX e venne presentato nel 1956. Nell’albero genealogico figurano l’EXAKTA 6×6 (quella
del 1939) e la reflex KORELLE, da cui deriva l’impianto generale : sviluppo del corpo orizzontale con la sede
dei rulli alle estremità, box specchio centrale e visione a pozzetto dall’alto. La PRAKTISIX, costruita dopo
l’esperienza della PRAKTINA, permette anche la sostituzione del visore a pozzetto con un pentaprisma, per
una visione raddrizzata dell’immagine. Il pentaprisma permette l’uso all’altezza dell’occhio e il controllo di
soggetti in movimento: la facilità d’uso è simile ad una moderna reflex 35 mm, ma ovviamente, con un
altro peso e ingombro.
I tempi vanno da 1 secondo a 1/1000 ed è presente anche l’autoscatto; il sincro lampo è a 1/25 e questo è
uno dei limiti dell’apparecchio (condiviso , ad esempio con la PENTAX 6×7 e con la Rolleiflex 66) rispetto alle
6×6 con otturatore centrale tipo Rollei o Hasselblad, che però non hanno il millesimo. Sono disponibili
numerose ottiche, realizzate dalla MEYER e soprattutto dalla CARL ZEISS JENA; sono anche disponibili tubi
e soffietti per macrofotografia: insomma un sistema completo e di buona qualità, che ha presentato
qualche problema solo nel meccanismo di trascinamento.
Nei modelli successivi, PRAKTISIX II e PRAKTISIX IIa si è intervenuti sul trascinamento, cercando di
eliminare il problema della efficienza del trascinamento, che causava talvolta la parziale sovrapposizione
delle immagini e un distanziamento irregolare.
Nel 1966, a seguito della unificazione di tutte le industrie fotografiche della Germania Est in un'unica
organizzazione chiamata PENTACON, la macchina ha cambiato nome diventando la PENTACON SIX e la
parte del trascinamento è stata riprogettata, aggiungendo la possibilità di usare, oltre i rulli 120 da 12 pose,
anche i rulli 220 da 24 pose.
Nel sito “the pentacon six system”, oltre ad una miniera di informazioni sulla macchina e sugli obiettivi, è
anche indicato il modo corretto di inserimento della pellicola in modo da evitare difetti di trascinamento.
Nel 1968 venne aggiunto un pentaprisma esposimetro non accoppiato a tempi e diaframmi e la macchina
prese il nome di PENACON SIX TL.
Gli obiettivi della CARL ZEISS JENA, soprattutto le ultime serie (quelle in finitura nera con il multi coating)
costituiscono un corredo di qualità elevatissima, che consente di realizzare immagini di livello
professionale, di fatto indistinguibili da quelle di apparecchi e ottiche di costo enormemente superiore.
Le ottiche disponibili sono: FLEKTOGON 4.0/50 mm, FLEKTOGON 2.8/65 mm, BIOMETAR 2.8/80 mm,
BIOMETAR 2.8/120 mm, SONNAR 2.8/180 mm e SONNAR 4.0/300 mm.
Le ottiche migliori sono il FLEKTOGON 4.0/50 mm e il SONNAR 2.8/180 mm che consentono di costituire un
corredo minimo di qualità eccellente con un costo contenuto, ma anche le altre ottiche sono di ottimo
livello; sono disponibili anche alcune focali lunghe della MEYER, più economiche, ma anche di qualità meno
elevata anche se più che dignitosa.
Nel 1984, dopo la chiusura della fabbrica, i progetti e le parti già lavorate e non assemblate, vennero
rilevate da una nuova società che adottò un nuovo rivestimento della macchina e un nuovo pentaprisma
esposimetro (questa volta accoppiato) e mise in commercio una macchina sostanzialmente simile alla
PENTACON SIX, chiamandola EXAKTA 66 e dotandola di ottiche Schneider, pur conservando l’innesto
PENTACON SIX e quindi la compatibilità con le ottiche preesistenti. La produzione della EXAKTA 66 cessò
nell’ ottobre 2000.